- 24 Maggio 2022
- admin
- 0 Comments
- Senza categoria
Missione diplomatica residente della Santa Sede a Tbilisi
Missione diplomatica residente della Santa Sede a Tbilisi
Per molti dei Paesi del mondo la relazione diplomatica più antica è quella con il Papato, la più storica entità diplomatica del mondo. I rapporti tra la Chiesa di Roma e la Georgia risalgono alle origini stesse del cristianesimo, 2000 anni fa, quando la fede in Gesù si diffuse da Gerusalemme al “mondo conosciuto”, dove gli incontri e scambi commerciali e culturali tra i Popoli diventavano occasione di domande che toccavano il “senso” della vita e dell’esistenza.
Lungo la storia della Georgia moltissimi personaggi cattolici georgiani si sono distinti nel servizio alla nazione. I cattolici georgiani fanno parte integrante del “tessuto” nazionale e hanno contribuito nei più svariati settori: sociale, culturale, accademico e umanitario, sia a livello nazionale che internazionale. È doveroso menzionare: Sulkhan-Saba Orbeliani (1658-1725), Famiglia Zubalashvili (Ivan, 1792-1864; Constantine, 1882-1901), Zakaria Paliashvili (1871-1933), Petre Umikashvili (1838-1904), Aloiz Mizandari (1838-1912), Petre Umikashvili (1838-1904 – si ripete), Felix Mizandari (1843-1896), Petre Melikishvili (1850-1927), Mixeil (dev’essere Mikheil) Tamarasvili (1858-1811 dev’essere 1911), Valerian Mizandari (1894-1926), Simon Kaukhchishvili (1895-1981), Petre Melikishvili (1850-1927 – si ripete), Felix Varlamishvili (1903-1986), Petre Otskheli (1907-1937).
Nel corso dei secoli, questo lunghissimo e ricco rapporto tra la Georgia e la Santa Sede ha continuato a rafforzarsi. Le moderne relazioni diplomatiche ufficiali tra la Santa Sede e la Georgia iniziarono nel 1991, quando la Georgia ottenne l’indipendenza. La Santa Sede nominò come primo Nunzio Apostolico (Ambasciatore) in Armenia S.E. Mons. Jean-Paul Aimé Gobel (1993-1997), seguito da S.E. Mons. Peter Stephan Zubriggen (dev’essere Zurbriggen) (1998-2001), S.E. Mons. Claudio Gugerotti (2001-2011), S.E. Mons. Marek Solczyński (20011-2017) e S.E. Mons. José A. Bettencourt (dal 2018 ad oggi). Da quando ha stabilito relazioni diplomatiche formali con la Georgia, la Santa Sede ha continuamente mantenuto agenti diplomatici per favorirle, insieme ad altre iniziative e canali di varie istituzioni cattoliche.
Nel corso degli anni il rapporto tra la Santa Sede e la Georgia ha preso forma con la presenza e l’opera di religiosi, religiose, sacerdoti e fedi georgiani e di tutto il globo, dei tre Riti Armeno Cattolico, Latino e Assiro Caledeo (dev’essere Assiro- -Caldeo). Loro hanno anche fornito un valido supporto alla missione degli agenti diplomatici della Santa Sede nel Paese. Nel corso degli anni, i Nunzi Apostolici hanno sempre potuto contare della generosità e dell’appoggio offerto da S.E. Mons. Giuseppi Pasotto, Vescovo dell’Amministrazione Apostolica del Caucaso dei Latini.
A livello strettamente diplomatico, la Santa Sede ha riconosciuto sin dall’inizio l’indipendenza della Georgia, essendo state tra i primi dieci Stati ad aprire una Rappresentanza diplomatice (dev’essere diplomatica) a Tbilisi, il 24 maggio 1992. La Santa Sede ha sempre dato appoggio alla Georgia e nel 2018, durante la sua visita in Georgia, l’Arcivescovo Mons. Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati, ha affermato che: “Da parte mia, posso affermare che, di fronte ai conflitti in corso in questa Regione del Caucaso, la Santa Sede non può che rammaricarsi per le sofferenze delle popolazioni colpite e per le nefaste conseguenze che ogni ostile scontro porta alla pacifica convivenza della nazione, che ha il diritto di vivere nell’armonia e nella pace. Per quanto riguarda la Georgia, la Santa Sede ha sempre mantenuto la sua posizione circa il rispetto della legalità internazionale con riferimento al territorio e ai confini del Paese” (Conferenza, Università Statale “Ivane Javakhishvili”, Tbilisi, 23 ottobre 2018).
Sua Eminenza Pietro Parolin, Cardinale Segretario di Stato, nella sua storica visita in Georgia, la stessa mattina del suo arrivo, il 28 dicembre 2019, si è recato alla “Administrative boundary line” (ABL) con la regione di Tskhinvali, nei pressi della località di Gugutiant Kari, in compagnia di S.E. Mons. Giuseppe Pasotto, Amministratore Apostolico e del Metropolita Andrea di Gori ed Ateni, della Chiesa ortodossa georgiana. È stato un chiaro segno del sostegno della Santa Sede a favore della causa georgiana. Lo stesso giorno è stato liberato un medico georgiano incarcerato alcune settimane prima dalla zona occupata.
Negli ultimi decenni, le relazioni diplomatiche hanno conosciuto un forte sviluppo, in particolare a seguito delle visite apostoliche di San Giovanni Paolo II (1999) e di Papa Francesco (2016). La Nunziatura Apostolica a Tbilisi celebra 30 anni di relazioni diplomatiche con la Georgia e la Santa Sede guarda alla costruzione di un rapporto prospero a beneficio di tutti i georgiani.