DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
AI MEMBRI DEL CORPO DIPLOMATICO ACCREDITATO PRESSO LA SANTA SEDE
Aula della Benedizione
Lunedì, 8 febbraio 2021
Eccellenze, Signore e Signori,
ringrazio il Decano, Sua Eccellenza il Signor George Poulides, Ambasciatore di Cipro, per le cortesi parole e i voti augurali che ha espresso a nome di tutti voi, e mi scuso anzitutto per gli inconvenienti che la cancellazione dell’incontro previsto il 25 gennaio può avervi causato. Vi sono grato per la comprensione e la pazienza, e per aver accolto l’invito a essere presenti questa mattina, nonostante le difficoltà, per il nostro tradizionale ritrovo.
Ci incontriamo stamani nella cornice più spaziosa dell’Aula delle Benedizioni, per rispettare l’esigenza del maggiore distanziamento personale al quale la pandemia ci obbliga. Tuttavia, la distanza è solamente fisica. Il nostro ritrovarci simboleggia piuttosto il contrario. Esso è un segno di vicinanza, di quella prossimità e sostegno reciproco cui deve aspirare la famiglia delle Nazioni. In questo tempo di pandemia si tratta di un dovere ancora più cogente, poiché è evidente a tutti che il virus non conosce barriere né può essere facilmente isolato. Sconfiggerlo è perciò una responsabilità che chiama in causa ciascuno di noi personalmente, come pure i nostri Paesi.
Vi sono perciò riconoscente per l’impegno che quotidianamente profondete per favorire i rapporti fra i vostri Paesi o le Organizzazioni Internazionali che rappresentate e la Santa Sede. Numerose sono le testimonianze di vicinanza reciproca che abbiamo potuto scambiarci nel corso di questi mesi, anche grazie all’uso delle nuove tecnologie, che hanno permesso di superare le limitazioni causate dalla pandemia.